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martedì 12 ottobre 2010

Afghanistan, esplosione su elicottero Isaf: un morto. La rivendicazione dei Talebani


Un morto e otto feriti. E' il bilancio dell'esplosione verificatasi a bordo di un elicottero della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) che era appena atterrato nella provincia di Kunar nell'Afghanistan orientale. Il velivolo - riferisce l'Isaf - era già a terra quando è avvenuta l'esplon una nota Isaf precisa che non sono ancora chiare le cause dell'esplosione. Un primo comunicato della Forza internazionale parlava di due morti e dieci feriti.

A bordo del velivolo, al momento della deflagrazione si trovavano 26 persone. I feriti sono già stati trasportati in una struttura medica di Isaf.

Le milizie talebane, riferisce la tv araba 'al-Jazeera', hanno rivendicato l'esplosione.sione.

Milano, tassista aggredito: altri due arresti .

Due persone, un uomo e una donna, sono state arrestate dalla squadra mobile di Milano con l’accusa di complicità nel pestaggio del tassista Luca Massari, reo di aver ucciso un cane domenica scorsa e finito in coma all'ospedale Fatebenefratelli.A finire in manette sono stati Stefania Citterio, la fidanzata 28enne di Morris Ciavarella, il 31enne autore dell’aggressione e già in carcere, e Piero Citterio, il compagno della padrona del cane. I due, ricercati da giorni, si sono presentati spontaneamente questa mattina in Questura dove gli è stato notificato il provvedimento di fermo per concorso in tentato omicidio aggravato da futili motivi e crudeltà.


Le indagini tuttavia proseguono per stabilire la dinamica dei fatti in quanto le versioni dei tre fermati sarebbero discordanti tra loro e anche perché i testimoni sembra non vogliano collaborare. Due di questi ultimi subito dopo il fatto sono stati minacciati dagli stessi fratelli Citterio e in particolare Piero sarebbe l'autore dell'aggressione avvenuta ieri a danno di un fotografo.

Le condizioni di Massari, intanto, restano gravi ma stabili. “Non si sono osservate modificazioni di rilievo. Viene mantenuto il coma farmacologico e proseguita la terapia per il trattamento dell'edema cerebrale", si legge nel bollettino medico dell’ospedale.

Dopo l’aggressione di domenica, intanto, il comune di Milano ha deciso di installare un sistema di videosorveglianza dentro i taxi milanesi, una linea diretta con la centrale operativa e sta vagliando un fondo di garanzia per le vittime delle aggressioni. "Il Comune - ha detto il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato - si costituirà parte civile al processo contro gli aggressori".

Esce dal coma la donna colpita in metro

Un romano di diciannove anni è stato arrestato dai Carabinieri per aver colpito al volto con un pugno una donna romena, mandandola in coma. L'episodio è accaduto a Roma venerdì scorso, nella stazione della metropolitana "Anagnina". Il ragazzo che si chiama Alessio Burtone e la donna, Maricica Hahaianu, infermiera romena, erano in fila per fare il biglietto e tra i due è nato un diverbio. Quando tutto sembrava finito, la lite si è riaccesa davanti ai binari: il giovane ha colpito con violenza la donna, che è caduta all'indietro priva di sensi. Il tutto ripreso dalle telecamere fisse presenti nella stazione, tra il disinteresse dei passanti che non sono intervenuti.

Dal video si vedono i due che prima si insultano, poi il giovane che sferra un pugno con incredibile violenza, facendo accasciare la donna al suolo

Un colpo che ha causato gravissime lesioni al cranio della donna che è stata operata d'urgenza al policlinico 'Casilino' e tenuta in coma farmacologico fino a oggi pomeriggio. Per lei, ricoverata in terapia intensiva, la prognosi resta riservata: "Resta comunque in gravi condizioni", ha riferito iorgio D'Este, il primario del reparto di Rianimazione del Policlinico.

I militari della stazione di Roma Cinecittà, dopo avere raccolto le testimonianze dei presenti, hanno rintracciato e arrestato l'aggressore.

"L'ha colpita per paura. Dopo la lite per la coda alla rivendita di tabacchi, la signora ha seguito il ragazzo e lo ha minacciato ripetutamente". E' quanto ha sottolineato all'ADNKRONOS l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Burtone. "La signora aveva con sè una borsa, e per paura che potesse estrarre qualcosa per colpirlo - continua Gallo - il ragazzo le ha dato un pugno solo nel tentativo di difendersi".

"Non era assolutamente sotto l'effetto di droghe. Il giovane stava rientrando da lavoro. Smentiamo comunque che si tratti di un pregiudicato - conclude Gallo - in quanto non ha a suo carico nessuna condanna definitiva. E' un bravo ragazzo. Il gesto di violenza è scattato solo perché era impaurito".

Il Pm della procura di Roma Antonio Calaresu indaga per il reato di lesioni gravi volontarie. Burtone si trova ora agli arresti domiciliari.

''Ho visto il video dell'aggressione - ha dichiarato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - e ho contato almeno tre persone che sono passate vicino all'aggredita senza intervenire, mentre altri camminavano poco lontano dal corpo riverso al suolo fino a quando i primi passanti si sono fermati e prestato le prime cure. Questi comportamenti sono inammissibili in una città come Roma - sottolinea il sindaco - e ribadisco la richiesta di una denuncia per omissione di soccorso contro tutti coloro che hanno girato la testa dall'altra parte senza intervenire''.

Italia-Serbia, petardi e vetri rotti: stadio nel caos. Partita sospesa.

Petardi, vetri in frantumi e polizia in campo in tenuta anti sommossa pronta a scattare per fermare l'assalto di un centinaio di ultrà serbi. E' il caos allo stadio Marassi di Genova dove era tutto pronto per giocare Italia-Serbia, match per le qualificazioni a Euro 2012. Quarantacinque minuti di tensione sugli spalti e in campo. Al punto che il portiere della Serbia Vladimir Stojkovic decide di non scendere in campo. Pesano contro l'estremo difensore, protagonista della sconfitta casalinga per 3-1 nella gara di venerdì contro l'Estonia, le minacce da parte di alcuni tifosi.


Il balletto del ‘si gioca’ ‘non si gioca’ va avanti per un po’ di tempo. Poi si decide di schierare le squadre nonostante gli incidenti. La partita però dura solo sette minuti. Poi scatta una nuova sospensione del match per il lancio di bengala dal settore occupato dai tifosi serbi. L'arbitro decide che non si può andare avanti, la sicurezza dei giocatori è a rischio. Il fischio mette la parola fine ad una partita mai veramente iniziata. Ora si attendono le decisioni della Uefa, probabile un 3-0 a tavolino per gli azzurri di Cesare Prandelli.