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martedì 5 ottobre 2010

Belpietro: direttore 'Libero', lettera con minacce contro me e mia famiglia

"Una lettera con minacce di morte rivolte a me e alla mia famiglia". Cosi' Maurizio Belpietro, direttore di 'Libero', interpellato dall'Adnkronos parla della lettera appena ricevuta nella sua abitazione in via Monte di Pieta' a Milano, a pochi giorni dal fallito agguato avvenuto nello stesso stabile in pieno centro. "Non sono spaventato -dice mentre e' di nuovo al lavoro nella sede del quotidiano-. Non so se e' un matto, lo diranno le indagini". E' stato lo stesso direttore, alle 17.45 ad aprire la lettera di minacce inviata con posta prioritaria, con il timbro postale di Peschiera Borromeo, scritta al computer e senza firma ne' rivendicazione.
Alta tensione a Reggio Calabria. Alla polizia è giunta una telefonata anonima con minacce al procuratore capo reggino, Giuseppe Pignatone. Durante la telefonata è stata segnalata la presenza di un bazooka in zona San Giorgio Extra. La voce anonima nel segnalare la posizione della potente arma ha detto "troverete una sorpresa per Pignatone". L'arma è risulta essere un lanciarazzi monouso già precedentemente utilizzato, e quindi inoffensivo. Si tratta comunque di una gravissima minaccia per il procuratore Pignatone che sta coordinando numerose inchieste contro la criminalita' organizzata.


Il ritrovamento del bazooka a Reggio Calabria infatti ha il significato della sfida aperta tra lo Stato e la 'ndrangheta. Il messaggio dell'interlocutore anonimo che ha telefonato dalla cabina in zona Cardinale Portanuova, a poche centinaia di metri dalla sede del Consiglio regionale, era chiaro e rivolto alle forze dell'ordine perche' trovassero la ''sorpresa per il procuratore Pignatone''.

Il bazooka era stato posizionato sotto un vecchio materasso di fronte al Centro direzionale, dove ha sede la procura. Un'arma perforante in grado di colpire a grande distanza. Il messaggio che gli autori vogliono lanciare e' che possono colpire il magistrato ovunque e con armi letali.

Proprio nella giornata di oggi la Polizia di stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza stavano eseguendo oltre 250 perquisizioni a carico di esponenti di vertice e reggenti delle famiglia De Stefano, Tegano, Serraino, Condello, Fontana, Polimeni, Labate e Libri in citta'; nei confronti delle famiglie Piromalli, Bellocco, Gallico, Facchineri, Fazzalari, Crea, Zito e Bertuca sulla costa tirrenica; Commisso, Cordi', Cataldo, Stranio, Vottari, Romeo e Iamonte sulla costa jonica.

Terrorismo, nuova lettera Br all'Adnkronos .

Giunta nella sede dell'agenzia di stampa a Roma la seconda lettera a firma Brigate Rosse in 11 giorni: ''Con questo comunicato facciamo presente di essere estranei al fallito attentato'' al direttore di 'Libero', Maurizio Belpietro, ''servo compiacente delle bugie di Stato''. Poi si conferma ''il vero e prossimo obiettivo nella persona di Luciano Violante''.

Como: Gdf scopre frode fiscale da 115 mln di euro

12 ordinanze di custodia cautelare e sequestri di beni mobili, immobili e conti correnti per circa 115 mln di euro. E' il bilancio di una vasta operazione del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza di Como.

Maltempo, tre vittime a Prato. Negato il lutto cittadino: "E' polemica"


ultimo aggiornamento: 05 ottobre, ore 20:00 

Tre donne cinesi, immigrate regolari, sono morte a Prato a causa del maltempo. A Genova invece si sta cercando il 44enne, Paolo Marchini disperso dopo l'esondazione del fiume Chiaravagna. Le squadre di soccorso hanno trovato il suo scooter, con le chiavi inserite nel quadro, ieri sera a Genova - Sestri Ponente, tra il fango e i detriti provocati dallo straripamento. Le sorelle Donglan Wang, 42 anni, e Jilan Wang, 50 anni, e la figlia di quest'ultima, Chengwei, 24 anni, stavano andando a lavoro stamani, intorno alle 5, quando sono state inghiottite dall'acqua nel sottopasso di via Ciulli a Galciana, quartiere alla periferia di Prato.


La donna alla guida di una Y10 ha imboccato il sottopassaggio forse convinta che l'acqua fosse alta pochi centimetri. Invece in quel punto la strada scende di circa 5 metri sotto il livello, e stanotte questo spazio era occupato per almeno tre quarti dall'acqua, scesa abbondante con le piogge e i temporali che hanno colpito la citta'.

Le operazioni per recuperare i corpi sono durate alcune ore. Inizialmente sono stati trovati due cadaveri mentre il terzo e' stato individuato a recuperato solo verso le 8.30 del mattino. Una delle tre donne era riuscita ad uscire dall'auto rimasta intrappolata dalle acque, in un tentativo di fuga; il cadavere della donna, che era fuori dall'abitacolo, e' stato recuperato nell'acqua mista a fango dai sommozzatori dei vigili del fuoco.

Le tre donne stavano andando da un'altra sorella per motivi di lavoro. A dare l'allarme e' stata proprio la parente che non vedendo le sorelle arrivare ha chiamato il cognato. L'uomo ha percorso lo stesso tragitto, e ha visto i corpi della moglie e della cognata galleggiare sull'acqua del sottopassaggio.

Durante i lavori di svuotamento del sottopasso dall'acqua, è stata trovata un'altra automobile, risultata fortunatamente vuota. Il proprietario, anche lui di nazionalità cinese, è scampato alla morte quasi per miracolo. L'uomo ha raccontato ai soccorritori di essere riuscito a uscire in tempo dall'auto prima che la vettura si inabissasse, e che con lui non c'erano altre persone.

I magistrati della Procura di Prato hanno avviato le indagini disponendo il sequestro del sottopasso e dell'auto in cui sono rimaste intrappolate le tre vittime.

In particolare, secondo quanto disposto dalla Procura, carabinieri e vigili del fuoco dovranno accertare il corretto funzionamento delle pompe idrovore del sottopasso. Secondo una prima ipotesi, ancora da verificare, non avrebbero infatti funzionato a dovere le pompe idrauliche che devono liberare il sottopasso dall'acqua in caso di pioggia.

La notte scorsa fra l'una e le tre su Prato sono caduti 104 millimetri di acqua, una concentrazione tale da causare allagamenti ed esondazioni di fossi e canali in tutta l'area. ''Il sottopassaggio - ha spiegato durante un sopralluogo l'assessore comunale di Prato con delega alla Protezione civile, Dante Mondanelli - è dotato di un sistema di sicurezza composto da vasca di raccolta dalla capacita' di 150 metri cubi e dalle pompe che estraggono l'acqua dalla vasca per convogliarla nella rete fognaria''.

L'ipotesi, secondo l'assessore, ''e' che la rete fognaria sia entrata in pressione e anziche' portare via l'acqua l'abbia spinta in senso inverso, cioe' dentro il sottopassaggio''.

La tragedia lascia subito spazio alla polemica dopo che Roberto Cenni (Pdl), sindaco di Prato ha spiegato ai microfoni di Cnr media che "non ci sono presupposti" per dichiarare il lutto cittadino. "Se ci sono responsabilità specifiche - ha aggiunto - lo vedremo e faremo mettere in sicurezza l'area, ma molto spesso si tratta proprio di incapacità dell'uomo di resistere a certi eventi naturali. Purtroppo, quando la natura prendere il sopravvento, si vede la limitatezza della capacità dell'uomo di avere soluzioni''.

La tragedia ha scosso profondamente la comunita' cinese di Prato che conta circa 40mila membri ed e' una delle piu' importanti d'Italia. "I sottopassaggi, se ci sono, devono avere la massima sicurezza" commenta a caldo Matteo Ye, interprete, una delle voci piu' ascoltate fra i cinesi di Prato. "Queste tragedie non devono succedere in un Paese sviluppato come l'Italia. Potrei capirlo in un posto molto arretrato. E' una cosa vergognosa". Ye si aspetta la partecipazione al lutto di tutta la cittadinanza pratese, con cui i rapporti non sono sempre facilissimi: "La solidarieta' e' automatica da parte degli esseri umani. Anche se ci fossero odi razziali, davanti ai morti dobbiamo essere tutti buoni, tutti cristiani. Anche se non sei cristiano, l'amore cristiano e' fondamentale e basilare per essere un essere umano".

Nella zona sono stati un centinaio gli interventi eseguiti dai vigili del fuoco a causa di allagamenti. Per far fronte a tutte le richieste sono intervenuti rinforzi anche da Siena e Arezzo.