Alta tensione a Reggio Calabria. Alla polizia è giunta una telefonata anonima con minacce al procuratore capo reggino, Giuseppe Pignatone. Durante la telefonata è stata segnalata la presenza di un bazooka in  zona San Giorgio Extra. La voce anonima nel segnalare la posizione  della potente arma ha detto "troverete una sorpresa per Pignatone". L'arma è risulta essere un lanciarazzi monouso già precedentemente  utilizzato, e quindi inoffensivo. Si tratta comunque di una gravissima  minaccia per il procuratore Pignatone che sta coordinando numerose  inchieste contro la criminalita' organizzata. 
Il ritrovamento del bazooka a Reggio Calabria infatti ha il  significato della sfida aperta tra lo Stato e la 'ndrangheta. Il  messaggio dell'interlocutore anonimo che ha telefonato dalla cabina in  zona Cardinale Portanuova, a poche centinaia di metri dalla sede del  Consiglio regionale, era chiaro e rivolto alle forze dell'ordine perche'  trovassero la ''sorpresa per il procuratore Pignatone''.  
Il bazooka era stato posizionato sotto un vecchio materasso di  fronte al Centro direzionale, dove ha sede la procura. Un'arma  perforante in grado di colpire a grande distanza. Il messaggio che gli  autori vogliono lanciare e' che possono colpire il magistrato ovunque e  con armi letali.  
Proprio nella giornata di oggi la Polizia di stato, i Carabinieri e  la Guardia di Finanza stavano eseguendo oltre 250 perquisizioni a carico  di esponenti di vertice e reggenti delle famiglia De Stefano, Tegano,  Serraino, Condello, Fontana, Polimeni, Labate e Libri in citta'; nei  confronti delle famiglie Piromalli, Bellocco, Gallico, Facchineri,  Fazzalari, Crea, Zito e Bertuca sulla costa tirrenica; Commisso, Cordi',  Cataldo, Stranio, Vottari, Romeo e Iamonte sulla costa jonica.

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