La Polizia di Stato di Pisa, in collaborazione con la Squadra Mobile di Livorno, ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, rumeni e italiani, facenti parte di un'organizzazione criminale dedita alla riduzione in schiavitù, introduzione nel territorio dello Stato e sfruttamento della prostituzione di giovani donne tra le province di Pisa e Livorno. L'indagine è stata effettuata con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Inoltre, sono stati adottati tre fermi di p.g. nei confronti di altrettanti soggetti, uomini e donne, responsabili degli stessi reati e arrestate nove persone.
Più di una dozzina le ragazze coinvolte, per lo più tra i 16 e i 18 anni, e un giro d'affari, dice il questore di Pisa, di circa 800 mila euro al mese. Sono queste le dimensioni del racket della prostituzione, anche minorile, sgominato dalla polizia e che 'piazzava' le giovanissime prostitute lungo le strade della costa toscana tra Livorno e Viareggio. Le indagini, coordinate dalla Dda di Firenze, hanno permesso di ricostruire minuziosamente i movimenti delle ragazze e dei loro aguzzini: in manette sono finite dieci persone. Sette custodie cautelari in carcere hanno avuto come destinatari due livornesi (il titolare di una pensione dove le ragazze alloggiavano e talvolta ricevevano i clienti) e l'autista che le portava in strada, e cinque romeni, tra i quali una protsituta 'anziana' (ha meno di 30 anni) che aveva il compito di 'sorvegliare' al lavoro le ragazze piu' giovani. Tre le persone sottoposte a fermo, tutte di nazionalità romena e inserite a vario titolo nell'organizzazione che reclutava le giovani in Romania, nella citta' di Iasi nella Moldavia romena, e sfruttava e
gestiva il racket della prostituzione in Toscana.
Nessun commento:
Posta un commento