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lunedì 27 settembre 2010

Liberi il sindacalista e l'impiegata arrestati sabato per estorsione.

Firenze, 27 settembre 2010 (articolo da : La Nazione) - Il sindacalista della Fisac-Cgil e l'impiegata arrestati sabato scorso con l'accusa di aver chiesto soldi al titolare di un'agenzia assicurativa in cambio dell'impegno di chiudere una vertenza di lavoro legata al licenziamento della donna, sono stati rimessi in libertà.

Stamani il gip di Firenze Antonio Pezzuti ha convalidato l'arresto ma, dopo aver interrogato i due indagati, ha ritenuto di non dover applicare misure cautelari a loro carico e li ha rimessi in libertà. Il pm Christine von Borries, invece, aveva chiesto per entrambi l'arresto in carcere.

Le indagini dei carabinieri erano partite dalla denuncia dei titolari dell'agenzia di assicurazioni dove l'impiegata, 49 anni di Scandicci, era assunta a tempo indeterminato dal 25 agosto scorso; nel periodo di prova la donna, però, è stata licenziata e lei stessa, contestualmente alla lettera di licenziamento, ha spedito un certificato medico, dovuto ad uno stato di malattia, rendendo così non immediato il suo allontanamento dal posto di lavoro. L'impiegata si è anche rivolta al sindacato Fisac-Cgil che ha avviato una trattativa.

Poi venerdì scorso i carabinieri hanno arrestato i due in un bar trovando nella borsa dell'impiegata 1800 euro consegnati dalla titolare dell'agenzia come prezzo della presunta estorsione. ''L'accusa - ricostruisce i fatti, con una nota, il segretario della Cgil di Firenze Mauro Fuso - è legata alla presunta minaccia dell'utilizzo della malattia, minaccia tutta da verificare nel corso del procedimento quando e se dovesse esserci il processo e non l'archiviazione. L'augurio è che si arrivi il più in fretta possibile a definire per intero questa vicenda nata in un contesto di normalità''. ''Una lavoratrice licenziata al termine del periodo di prova - prosegue Fuso - apre un contenzioso con il datore di lavoro e chiede alla Cgil di rappresentarla, in questo ambito viene chiesto un indennizzo. Se lungo questo percorso assolutamente normale ci sono state deviazioni tale da prefigurare un qualche reato dovrà stabilirlo il giudice. Nel mezzo c'è un fatto, cioè che l'arresto del sindacalista e della lavoratrice fin dai primi momenti ci è sembrato eccessivo''.

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