Decapitata dall'ascensore mentre stava pulendo le grate interne del vano. Così Piera Pronti, 46 anni, dipendente di una ditta di pulizie, è morta stamani a Roma, in un palazzo in via Corvisieri, in zona Nomentana. Una tragedia forse causata da una mancata precauzione visto che, secondo quanto si apprende, l'ascensore era funzionante nonostante il tipo di intervento richiedesse probabilmente il blocco del mezzo. La donna lascia tre figli e un marito in cassa integrazione.
Sull'incidente la Procura capitolina vuole vederci chiaro e per questo ha aperto un fascicolo: il magistrato di turno, il pm Maria Bice Barborini, ha disposto l'esame autoptico sul corpo della donna nell'ambito del fascicolo aperto e intestato "atti relativi a", ossia senza ipotesi di reato e senza indagati. Nei prossimi giorni negli uffici di piazzale Clodio, sono attesi gli esiti degli accertamenti effettuati sul posto dai vigili del fuoco e dai carabinieri. Non si esclude, in ambiti giudiziari, che possa essere ipotizzato il reato di omicidio. E proprio oggi era il primo giorno di lavoro della donna, residente a Sgurgola, in provincia di Frosinone, sposata e madre di tre figli, di 18, 12 e 8 anni.
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